Chi comunica la comunione delle relazioni?
Tim O’Reilly lo ha chiamato Web 2.0 ed è l’approccio alla rete che negli ultimi anni ha affermato la centralità dell’utente nella produzione e distribuzione di contenuti.
Moltissimi hanno già compilato il loro profilo, la loro biografia. I più coinvolti, incluso il sottoscritto, hanno un sito personale, un blog e registrazioni attive su community e siti di social sharing. Un’esposizione del privato, la narrazione biografica del sé portata al massimo turgore. Tante immagini, le migliori, un po’ meno parole e tantissimi amici e contatti virtuali. Il bene della comunicazione mediata che aspira a raggiungere la totalità dei propri interlocutori.
Adoro questa modalità di esternare il proprio estro ma allo stesso tempo rifletto su questo bisogno globale, sulla necessità di essere protagonisti: “Perché?”. Una sorte di biografia precoce esaltata e condivisa. Come le immagini scattate agli Indiani d’America, una civiltà decimata e sfinita. Cercare il segno dell’irripetibile sorridendo di una brutta sorte globalmente percepita?