lunedì, ottobre 29, 2007

Finito al lunedì

Oggi è un lunedì trascorso, una parola, due documenti e troppe aperture su fronti diversi, malsani e uggiosi.

Chiudo il desk e neppure il tempo di agire poeticamente, solo numeri, icone, mattanze, sospiri e grugniti. Adoro questo gioco, la poca luce, l’ora solare che stordisce in modo naturale. Adoro le piante senza radici, rugose, vestite d’autunno e fragili.

Fragili ife sottomesse al terreno pesante, zuppo e scuro come pece.

Driin, driin, facs facs, meill meill, toc toc e niente riflessione ma flusso d’intenso comunicare. Questa è la vita? Questa è la vita. Poco tempo e poco importa.

lunedì, ottobre 22, 2007

Generazione “fai da te”


Ha ricaricato il telefono on-line, acquistato su e-bay una perfetta imitazione del Parka.
Si è loggato su blog, community, e-banking, ha caricato immagini e pensieri nel mondo virtuale.
Certo, il cadavere del “reale” non è stato ancora rinvenuto ma sappiamo che è morto!
A me non sta bene, esco e faccio da me benzina, ritiro un film da un punto 24 H.
Cerco di conoscere, stare in relazione e condividere con qualcuno queste operazioni.
Distributore di tabacco, lattine e, anche al supermarket, carta elettronica.
Più veloce, più comodo.. sì, ma voglio carne, imprevisti e incomprensioni. Voglio l’amore del “far per te” perché, a pensarci bene, “fai da te” può significare “nessun aiuto, sono ca**i tuoi!”.

pic by Piriongo

martedì, ottobre 16, 2007

Muovimi!

Lunedì, è il piacere del caffé che macchia le stelle del lago. La pausa ti dà sollievo e credi di essere libero di occupare il tuo tempo con i sorrisi di amici, preti e bikers.
Il resto è nulla e l’umidità del paesaggio sfiora ogni senso, ti invita alla notte non fatta così bella per dormire ma per la coscienza dell’infinito, del tuo infinito.
Poi il rientro in città chiama, è lunedì, ancora.
Cambia tutto. Ti chiedi “Ma quello ero io? Non sono poi così romantico!”.
Il caffé si rovescia sulle punte poco assorbenti delle scarpe nuove.

lunedì, ottobre 08, 2007

Arrivo, dopo

Dopo aver letto “L’arte di insultare” di Schopenhauer ho scoperto di essere stato insultato, spesso, a mia insaputa.
Dopo aver ascoltato “Instrument” dei Fugazi ho capito che si può varcare l’oceano senza svendersi; dopo l’estate ho saputo rinunciare alle tinte autunnali dipingendo fiocchi di neve.
Dopo averlo visto cadere come un’incudine nel mare ho pensato che anche a 21 anni si può perdere.
Dopo aver mangiato le tue labbra sono diventato una persona migliore?
Dopo un caffè forte ho avuto il piacere di ammazzarlo.

Dopo ho capito di amare diverse cose, ho capito di adorare le cose diverse.

lunedì, ottobre 01, 2007

Casta ma non pura

Li chiamavano soffitti di cristallo, parlavano di scala mobile e di risorse ascritte quei sociologi della carta stampata.

In pratica, oltre i bei termini e le metaforizzazioni, il concetto è chiaro da tempo: non si sale perché c'è olio bollente a impanare braccia e gambe. Quindi, se nella palude sei nato come pulcino implume, salire la china non sarà semplice! Ma chi lo vuole?

La presenza di gruppi corporativi è inaccettabile, lo stato sociale appare deprivato di fiducia e di animo concreto. Un po' come vivere con le mani colme di staffilobò, convivere con infezioni agli occhi e alle labbra. Stare nel disordine, nell'ingiusto e mangiare con mani sporche. Essere complici dello status quo ante. Non dissentire è il più bel peccato. La forza del dissenso è anima della concretezza.

p.s.: pic by Piriongo