domenica, febbraio 22, 2009

Il dizionario delle parole smarrite (parte 1)

Onorabilità, pudore, sacerdozio, grunge, dedizione, politica, maturazione, diploma, preside, abat-jour, piazza, illibatezza, grazie, realtà, profusione, meringa, sibarita, confucianesimo, lealtà, apotropaico, grugno, salsedine, orco, bilirubina, artigianato, eleganza, ristrettezza, ritualistico, restituzione, obolo, reiterare, bucranio, necropoli, fiducia, frugale, madonna, napalm, babbo, bocchino, scranna, rastrello, mini, orto, caducità, essere, Peloponneso, mare, patriarca, ubbidienza, monogamia, secchezza, grammatica, tipicità, poetica, comunismo, Nibbio, pane, rimorso, silenzio, partecipazione, mente, verità, piacere, prospettiva, chiglia, giudizio, proposizione, miele, partecipazione, incanto, preghiera, riconoscenza, sogno, eppure, sanità, pigna, avo, curia, sogno, foca, bisca, ritrovo, acredine, sicurezza, ascolto.

domenica, febbraio 08, 2009

Il dolore del ritorno

La nostalgia è una forma di tristezza per qualcosa collocato oltre, distante nello spazio e nel tempo. Nella prospettiva della contemporaneità osservare un completo asservimento al “già trascorso” mi rende profondamente triste.
Parlo dei social networks basati sul recupero di vecchie figure di una vita trascorsa (ex, amici, compagni di scuola, abitanti del rione) e sulla curiosità cattiva per il loro vissuto. Pagine da esplorare con la malsana speranza di vedere negli altri “qualcuno che sta peggio”.
Parlo del crescente numero di fans della ricerca di cartoons, musiche e filmati della bella età d’Italia. Un tuffo generazionale, di coloro nati nel settimo decennio del secolo scorso, nella bucolica riconsiderazione di quei consumi e di quel progresso che li avrebbe resi prima universitari, figli di gente onesta e proba, e poi orfani in un orrendo contenitore depressivo: il nuovo mondo.
Un mondo incomprensibile che ha disatteso le loro aspettative. Quindi la sola soluzione, democratica e potente: il web. Ritrovarsi, pensare vecchiamente non recuperando - in senso antropologico - i prodotti culturali del passato ma “nostalgicamente”.
L’effetto nostalgia ha invaso ogni settore entrando nelle singole case, nelle case dei single e nelle scarne famiglie del terzo millennio. Un irretimento culturale, un non plus ultra di una società incapace di programmare un futuro, di mantenere la fiducia sul mondo e di sperare in meglio. Allora non resta altro che rimpiangere e dire ”io ci sono”, una piccola affermazione virtuale di fondamentale importanza. Se ci togliessero anche questo noi “non saremmo”. Incrocio le dita nel desiderio di scorgere nelle schede “info” dei profili personali attività d’impresa e sociali, impegno alla vita e slancio d’amore per un mondo sanguinante bisognoso di cure e di strenua capacità d’azione.

domenica, febbraio 01, 2009

Dov’è finito il dizionario della lingua italiana?


"Non so davvero se fra cinque anni stamperemo ancora il Times e volete sapere una cosa? Neanche me ne importa" - ha detto l'editore del NYT qualche tempo fa. C'è internet e la transizione dalla carta alla pagina web è già in atto.
Avevo messo da parte le considerazioni sull'argomento quando, proprio ieri, cercando il significato di una certa parola, noto un nuovo messaggio sulla pagina del dizionario web:
"Molti ci scrivono ponendo questa domanda. Il dizionario della lingua italiana "xxxxxxx", uscito di catalogo nella sua forma cartacea, è sempre consultabile online, un collegamento alla fine di ogni lemma permette la navigazione da e per il presente dizionario sinonimico".
Ed è proprio così, il dizionario non verrà più stampato e, per quanto non ne sentissi l'esigenza, non potrò mai acquistarne una copia reale. E' davvero un passaggio epocale... penso all'ultima lettura del significato di un lemma su un vocabolario di carta e... niente... troppo tempo fa. L'universo di carta contenuto in un mattone stampato non merita più di essere utilizzato, non ha pubblico, è stato licenziato dal reale per diventare un foglio dati virtuale. Un foglio che non può essere sottolineato nè scarabocchiato da annotazioni. Il fascino della carta e del suo profumo sembra avvicinarsi al vinile e al vintage-glamour per collezionisti e romantici gonfi di nostalgia.
Eppure le considerazioni non si esauriscono qui, penso che il dizionario cambi così in fretta e che non abbia più confini atti a racchiuderlo perchè non si può più parlare di francesismi o di prestiti linguistici: la lingua è diventata davvero più complessa rispetto al passato.
Ma questa riflessione positiva si insanguina se penso al mancato consumo linguistico e all'inutilità, se non per gli operatori del settore, di consultare il dizionario italiano. Pochi usano ancora questo mezzo démodé e pochi dubitano su possibili trascrizioni o significati delle parole. Continuo la mia ricerca, sembra una parolaccia, digito "misoneismo" e attendo il risultato. Una lingua senza confini ha bisogno di una curiosità altrettanto sconfinata per essere posseduta e utilizzata con forza.