domenica, luglio 19, 2009

Le strade in estate ardono


Sono così vicino a Dio da sentirne la saliva.
La lebbra dell’estate è arrivata fino alle caviglie, lenta e solenne ha tracimato le rive azzannando veloce le piccole case. E’ piovuta così sotto l’uscio cogliendomi impreparato. Siamo rimasti uniti a lottare nel piacere, o almeno nel pensiero, di issare in croce la selvaggina più carnosa.
Il caldo ha chiuso le finestre della gente migrata e di notte le apre per rinfrescarne la pelle ferita; diventa rumoroso il sonno legato alle voci dei nomadi che non seguono il tempo e le ore del giorno. Le musiche vive dei popoli stranieri sprigionano il profumo di antico e di preziosa ripetizione dei riti festivi, delle stagioni.
Lavoriamo insieme per sopravvivere e ravvivare le memorie trasmesse dai nostri genitori, abbiamo creato la nostra vita distanti dal terreno pestato dai piccoli piedi, oltre quell’orizzonte cercato con occhi di sogno, oltre il confine dei monti e del mare che segnava la nostra isola.
Il berretto bianco del capitano è piccolo, riposto sulla calandra di seta, dondola all’andare del battello, tutti partecipano al lavoro del giorno e, i più audaci, fissano ancora i confini oltre la proiezione delle mani raspose portate sulla fronte per acuire l’orizzonte.
Così ognuno partecipa al movimento di questo barcone vorace e immenso che porta il peso delle case d’oro costruite dai vascellieri e delle donne gravide possedute da chissà chi e lasciate ad ingrassare nel loro peso che diventerà, al parto, un marinaio o una Papessa.
Tutto sembra essere una porzione di mondo in movimento, lento nella breccia e implacabile per chi vi abita. Avanziamo allora fino alle terre di Dio per scoprire il senso di questo moto incessante ma debole, al quale alcuni uomini partecipano in modo radicale, sacrificandosi.
Se incontrassi il nostro Dio lo bacerei per ringraziarlo di questa vita, dell’amore e delle parole suggerite per esprimere poeticamente i pensieri più intensi e sarebbe bello scoprire una sua predisposizione femminile all’arte, alla sensibilità e ai sogni.
Navighiamo insieme fino a mischiare le nostre bocche e profumare la pelle unta dal sole.

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