giovedì, dicembre 28, 2006

Processo di eliminazione?

La Terra conserva nei suoi strati la testimonianza delle forme di vita che un tempo la popolavano.
Questa osservazione fenomenica si è tradotta nell’insieme di ipotesi evoluzionistiche che ha affermato il modello della selezione naturale.
In modo del tutto spontaneo gli uomini hanno sempre esercitato meccanismi di selezione artificiale nei confronti di piante e animali legando gli esemplari più robusti e ottenendo mediamente una prole più forte. La selezione è quindi un insieme di azioni contestuali ed essenziali che hanno affinato le specie, ma è anche un processo continuo che porta all’estinzione di particolari organismi. Il concetto di selezione non riguarda uno specifico tempo, è un processo continuo che valuta l’adattamento al mondo degli essere viventi. E’chiaro che il timbro umano che porta a dimenticare le nuvole, le stelle, la poetica e l’arte è, in questo tempo, vincente. La competizione e il corso economico determinano il ritmo della società tecnotronica, l’emblema manageriale legato alla prestanza economica e al potere esercitato sui gruppi di lavoro rappresenta il punto di arrivo. Allo stesso tempo solo alcuni hanno l’innata capacità di raggiungere il suddetto modello mentre, un numero molto grande di competitori, gioca a elevarsi, senza capacità e con mezzi spesso impropri.

Ma lasciando da parte il discorso socio-economico mi chiedo chi oggi abbia il coraggio di fare arte, quale mecenate possa scegliere di sostenere il talento di un artista... eppure molti continuano a fare arte, svolgono un altro lavoro ma fanno arte in modo del tutto spontaneo. Credo che i nuovi vampiri, nascosti tra gli uomini, siano gli animi sensibili competitivamente svantaggiati perchè spesso troppo riflessivi, idealisti e distratti da attività non lucrative. I sensibili sono destinati all’estinzione?

Se la società non conferisce prestigio e possibilità di sopravvivenza, se il mercato compra l’opera degli artisti scomparsi e il mondo ha lo sguardo distratto i sensibili svaniranno nel tempo che fu del bello e delle arti?

Allora la Factory, Florilegio,Tarja, diventano il naturale luogo di salvaguardia e rilancio degli animi poetici; questi luoghi delle élite artistiche rappresentano i bastioni del senso e la possibile sfida al naturale processo di eliminazione.

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