Ho raggiunto un peso di 70 Kg virgola qualcosa, il mio viso appare gonfio e la pelle rovinata. Ho realizzato due dipinti che mi piacciono ma il mio umore è –di contro alla brillantezza dei colori mantecati -abbastanza nero. Mi irrito per nulla e mi tornano in mente le parole di Hermann Hesse che spesso invio agli amici quando arriva l’autunno. Non saprei descrivere in modo migliore il disorientamento prodotto da due settimane di privazione e produzione incessante..
Andare ancora una volta giovane, ignaro, libero, sfrontato e curioso incontro al mondo; affamato, cibarsi di ciliege ai bordi delle strade e tirare a sorte destra e sinistra agli incroci. Passare ancora una volta le brevi notti estive tiepide e profumate per strada, nel fieno; vivere ancora una volta un periodo di vagabondaggio in povere vesti in compagnia degli uccelli di bosco, delle lucertole e dei coleotteri! Questo varrebbe ben un’estate e un paio di suole di stivali nuove. Ma non può essere. Non serve cantare le vecchie canzoni, brandire il vecchio bastone da viandante, andare per le vecchie, care, polverose strade immaginandosi di essere di nuovo giovane e che tutto sia come allora. No, è passato. Non che io sia diventato vecchio o filisteo! ah, io sono forse più folle e sfrenato che mai, e tra me e le persone intelligenti e i loro affari continua a non esserci alcuna comprensione e alcun legame stabilito. Io sento ancora, come nei tempi stimolanti della giovinezza, la voce della vita sorgere in me ed esortarmi, e non ho intenzione di esserle infedele. Ma non mi chiama più al vagabondaggio, all’amicizia, alla bisboccia con fiaccole e canti, è diventata più bassa e insistente e mi conduce su sentieri sempre più solitari, bui e silenziosi, che non so se finiranno nel piacere o nel dolore, ma che voglio e devo percorrere.
Da giovane l’età adulta me l’ero immaginata completamente diversa. Adesso è ancora un aspettare, un domandare, un esser inquieto, più struggimento che realizzazione. I fiori di tiglio profumano e garzoni ambulanti, raccoglitrici, bambini e innamorati sembrano ubbidire tutti a un’unica legge e sapere quello che devono fare. Solo io non so che cosa devo fare.
In sorte mi è dato di seguire la voce della vita che echeggia in me, di seguirla anche quando non so riconoscere il suo senso e il suo fine e anche se mi allontanerà sempre più dalla via che porta alla gioia per condurmi nel buio dell’incertezza.
martedì, ottobre 24, 2006
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5 commenti:
Ciao fratello! Sulla strada che percorro potrei farmi trasportare ma preferisco camminare e perdermi in piccoli sentieri per scoprire nuove meraviglie anche se potrei cadere e rimanere solo ed anche se così non fosse penso a come sarebbe con la gioia accanto.. (canto)
La mia gatta mi ha morso un labbro,fra un bacio e l'altro...dal pulsare del labbro il pensiero scivola alle tue parole,a quelle di H.H.,la nave ondeggia nella liquida incertezza notturna,e mi conduce ad altre,che lette e rilette ho ormai mangiato e assimilato in tutta me stessa,corpo e spirito.....
"Non so che cosa avessi potuto sognare quella notte. Al risveglio,tutti i miei desideri bruciavano di sete.
Sembrava che,dormendo,avessero passato dei deserti.Fra il desiderio e la noia
la nostra inquietudine tentenna.
[..]
I nostri desideri hanno già solcato tanti mondi;
Non si sono mai saziati.
E la stessa natura si tormenta,tutta
fra sete di riposo e sete di voluttà.
Abbiamo gridato disperati
negli appartamenti deserti.
Siamo saliti in cima a torri
da cui non si vedeva che la notte.
Cagne,abbiamo urlato di dolore
lungo argini disseccati."
............................
Se io ora fossi sotto il "tetto di stelle" di Tarja,andrei avanti tutta la notte a leggere e far risuonare ciò che ora,per non inciampare nell'eccessiva invadenza ,devo omettere...poi
mi rivestirei della materia e dei colori delle tue tele e li danzerei....
Quanto sentimento nelle vostre parole.. è fantastico sentirsi vicini grazie alla rete, al blog e ad un progetto che posso condividere con chi ha animo per capire.Siamo un po' viandanti.
ci sono desideri comuni in noi...
FLORILEGIO.NET
florilegio sta cambiando pelle, sta cercando nuovi Artieri e collaboratori, sta diventando organizzazione eventi e sta ripensando la strategia on line.
Florilegio Ars Factory, l'associazione culturale che promuove i giovani talenti dell'arte.
....Sono le affinità elettive,rare, e preziose come i colori primari per dar vita ad una creazione...(Ri)parto per qualche giorno per la Spagna,e lì,come qui e come ovunque, ho intenzione di imprimere e stampare un grido di battaglia per il diritto dell'Arte a nutrirsi per nutrire...che circoli,in tutti i mo(n)di possibili....
Per il tuo nutrimento: sugo di zafferano abbracciato a ravioli di zucca ...sfumature di giallo dorato....
Attendo nuove creazioni,al mio ritorno.
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