lunedì, settembre 17, 2007
Pinocchio non è un burattino
Poi, finalmente, un ingorgo d'immagini oniriche. Chi ti vedo? Il faccione del primo ministro in primissimo piano a dire politica priva di convinzione. "Mandateli tutti a casa!" gridava qualcuno tra la folla. Mi sposto nel sogno e discuto con un amico nei pressi delle rovine delle terme di Diocleziano. Riappare Boris, amico perso, mi invita a pranzo dicendo "Vi faccio mangiare in abbondanza con poco...", cameriere di hostaria turistica.
Sfuma la sequenza e non riesco a connettere il senso delle immagini. Sono scarichi della mente otturata da 'sti sogni?
Un burattino che naviga un flusso di emozioni, rappresentazioni ed errori, ma Pinocchio era una marionetta. Tutti possono sbagliare.
lunedì, settembre 10, 2007
Le lunghe fitte della memoria (part two)
Scopri allora di essere ciò per cui sei stato fatto. Il bimbo triste per il nuovo rientro dalle vacanze, il ragazzo malinconico senza lavoro, l’adulto solitario che ama la società ma che preferisce i silenzi insostenibili.
Sei ancora qui, incompleto e svogliato, incapace di comunicare con padre, madre e Signore. Sei certamente sbagliato in questa corsa nella vita; ritorna poi il nodo che due anni fa ha determinato ciò che in questi due anni non hai realizzato.
Senza amore né perdono, sempre più intollerante e cosciente delle cose. Troppo cosciente e disilluso, quasi a un passo dal vivere un gioco in cui ogni sentimento è negato. Poi lacrimi per Nuovo Cinema Paradiso e risenti il cuore. Ti riscalda come una spiaggia assolata quel segnale cupo che dal petto sale a toccare ogni tua lacrima. Un dolore troppo aspro.
lunedì, settembre 03, 2007
Le lunghe fitte della memoria (part one)
Un bel momento di vuoto, un lungo momento di decompressione.
Alcuni vivono segnati dall’incessante caccia e lasciano fuggire il perfetto presente che, unito alla semplicità e all’assenza del rimpianto, costituisce la magione dell’animo felice.
In questo momento credi che non ci sia nulla di più romantico dello scrivere in solitudine disteso sul letto della sera… credi sia un atto di giustizia tornare a scrivere quando gli amici sono tanti a chiacchierare al tuo fianco.
Fermarsi. Inchiostrare i fogli perché mai come ora ciò che senti di essere, ciò che sei, è dato da ciò che leggi su quei fogli al risveglio.
Lì c’è la tua essenza, la tua verità, averla sempre fra le mani – presente e materiale – potrebbe darti aiuto.
Resta la completezza di un percorso metaforizzato, un luogo in cui incontrare sé stessi, lo scrigno dei pensieri rappresi su quaderni e quaderni. In immagini, riproduzioni, cartoon, e poi, nelle infinite parole.